Hai trovato un uccello ferito o un animale selvatico in difficoltà? Cosa fare?
Prima di tutto assicurati che l’animale abbia veramente bisogno di un intervento: molti nidiacei abbandonano spontaneamente il nido (merli, passeri, civette…) quando ancora non sanno volare bene, pur essendo seguiti e alimentati dai genitori.
Nidiacei sani, anche se ancora incapaci di volare e non in pericolo devono essere lasciati nel luogo di ritrovamento.
Spesso la fonte di pericolo può essere eliminata, ad esempio trattenendo un animale domestico (cane o gatto) in casa, o spostando il piccolo uccello di qualche metro dalla potenziale minaccia, o comunque vigilare sul nidiaceo fino a che non lo si ritenga più al sicuro.
I soggetti che vedete rappresentati sono tra i maggiori protagonisti delle numerose mail e telefonate che ogni giorno la LIPU ed altre varie associazioni ricevono.
E’ facile trovare a terra questi giovanotti che si stanno cimentando nei primi voli e nelle prime esperienze in Natura.
Fondamentali sono gli insegnamenti dei genitori che faranno imparare loro di cosa devono nutrirsi, come allenare la muscolatura, quali sono i pericoli in cui possono incappare e quali sono i modi per evitarli (predatori come i gatti sono ovunque e attraverso l’utilizzo dei richiami di allarme i piccoli imparano a nascondersi).
Tutti questi aspetti non possono essere di certo appresi in cattività’.
Rinnoviamo quindi l’appello di ❌NON TOCCARE I GIOVANI PULLI❌ che si trovano a terra se non in una situazione di pericolo.
Di seguito vi riportiamo delle informazioni e uno schema molto chiaro e semplice per sapere come comportarsi in modo corretto in diverse tipologie di situazioni.
Ricordiamo inoltre che la detenzione e l’allevamento dei selvatici da parte dei privati sono vietati dalla legge e che errate pratiche di soccorso e allevamento dei nidiacei possono determinare il fenomeno dell’imprinting, compromettendo la possibilità dell’animale di tornare in natura.
Cosa fare prima di affidarlo ad un Centro specializzato?
Toccate il meno possibile l’animale selvatico.
Procuratevi una scatola di cartone di dimensioni adeguate (poco più grandi dell’uccello in questione) e per favorire l’aerazione praticate dei fori sulla parte alta della scatola.
Non utilizzare gabbiette o trasportini per gatti.
Riponete l’animale nella scatola, assicurandovi che non possa uscirne.
Tenete lo scatolone in un luogo riparato, il più possibile tranquillo e al buio: l’animale si tranquillizzerà evitando di aumentare lo stress causato dalle ferite. I piccoli vanno tenuti al caldo evitando sbalzi di temperatura.
Va bene una borsa di acqua calda avvolta in un panno ma sempre lontano dal termosifone.
Se l’uccello recuperato è un nidiaceo ricordatevi che un piccolo ha bisogno di mangiare molto spesso, circa ogni 2-3 ore, per cui se non riuscite a contattare la polizia provinciale o un volontario entro mezza giornata dovrete cominciare ad alimentarlo voi.
Quale alimento universale di emergenza, si può somministrare omogeneizzati di carne (più pratico con siringa da insulina senz’ago), pezzettini di carne e la cosa più importante è somministrare acqua con un contagocce per la reidratazione.
Non dare mai cioccolata, latte e derivati, bevande alcoliche, larve di mosca carnaria, pane.
Attenzione, alcuni uccelli (rapaci, cigni, aironi e altri ardeidi, grossi gabbiani) sono difficili da maneggiare, in qualche caso possono essere anche pericolosi. Perciò se non siete più che esperti, in caso di difficoltà, contattate la Polizia Provinciale e non fate da soli.