La LIPU sezione di Brescia a Febbraio 2017 ha effettuato il censimento dei piccioni presenti nel comune di Chiari.
A Chiari, nella sede del Comune nella Sala Repossi, il giorno 02-02-2017 si è svolto un interessante convegno sul come è possibile contenere l’invasività del colombo.
Marco Dinetti, responsabile per la Lipu del settore Ecologia-Urbana nel suo intervento ha presentato, in tutte le sue sfaccettature, il problema.
Leggendo quest’articolo riportato sul sito “Ecologia Urbana” è possibile avere un’idea sufficientemente ampia di tutte le cose dette durante la relazione:
http://www.ecologia-urbana.com/strategia.html
Al convegno hanno partecipato, in rappresentanza del Comune di Chiari, l’Assessore all’Ambiente Domenico Codoni e la Responsabile dell’Ufficio Ecologia Diana Federici
Questo incontro rappresenta il primo passo verso il censimento dei colombi presenti nel centro storico del Comune di Chiari in modo da individuare delle strategie per attenuare i problemi provocati dalla presenza dei piccioni in città.
RISULTATI DEL CENSIMENTO
Il censimento dei piccioni di Chiari si è svolto nelle giornate del 12 e 26 Febbraio 2017.
Ha collaborato sul campo:
Stefania Capelli, Carlo Chiari, Vincenzo Falchetta, Walter Garesio, Giacomo Maghini, Cesare Pasetti, Gabriele Romanenghi, Fausto Venturelli (Sezione Lipu Brescia)
Delegato provinciale Lipu Brescia: Maura Nosenzo
Coordinatore della ricerca:
Marco Dinetti, Responsabile nazionale Ecologia urbana Lipu
Il censimento del 12 febbraio 2017 ha avuto inizio alle ore 08:50 e termine alle 13:00 con una temperatura di 6 °C e condizioni meteo di cielo coperto e assenza di vento.
Per il centro storico sono stati impiegati 3 rilevatori, insieme a 2 per la Villa Mazzotti e altri 3 per i transetti in auto.
PDF Cartografia del Censimento del 12-02-2017
Il censimento del 26 febbraio 2017 ha avuto inizio alle ore 09:20 e termine alle 12:30 con una temperatura di 6 °C e condizioni meteo di cielo sereno e assenza di vento.
Per il centro storico sono stati impiegati 2 rilevatori, altri 2 per la Villa Mazzotti 2 e ulteriori 2 per i transetti in auto.
PDF Cartografia del Censimento del 26-02-2017
Quanto segue riporta i numeri dei piccioni effettivamente contati nei diversi sopralluoghi .
CENTRO STORICO :
numero minimo di individui contati: 260 (12 febbraio)
numero massimo di individui contati: 332 (26 febbraio)
VILLA MAZZOTTI :
numero minimo di individui contati: 43 (di cui 17 nel parco e 26 nel circuito Via Adige, Via Campasso, Via Fornaci e Via Mincio) (26 febbraio)
numero massimo di individui contati: 105 (di cui 27 nel parco e 78 nel circuito Via Adige, Via Campasso, Via Fornaci e Via Mincio) (12 febbraio)
TRANSETTI :
numero minimo di individui contati: 153 (26 febbraio)
numero massimo di individui contati: 222 (12 febbraio)
TOTALE :
numero minimo di individui contati: 528 (26 febbraio)
numero massimo di individui contati: 587 (12 febbraio)
DENSITÀ:
Il prospetto seguente mostra i dati convertiti in valori di densità (numero di individui per km2 ) per il centro storico che è ampio 0,4190 km2 , basandosi sul numero di piccioni contati, che varia tra 260 e 332.
Densità – centro storico (0,4190 km2 ): 620-792 individui/km2
STIMA DELLA POPOLAZIONE:
Per effettuare la stima dei piccioni, vale a dire ottenere la proiezione degli individui realisticamente presenti, il numero effettivamente contato nell’ambito dei censimenti è stato moltiplicato per un “fattore di correzione”: Ballarini et al. (1989) hanno proposto x 2, mentre nel calcolo ottenuto sperimentalmente a Milano è stato considerato il valore x 3,25 (Barbieri et al., 2000).
Stima (centro storico – 0,4190 km2 )
260 x 2 = 520 ind.
260 x 3,25 = 845 ind.
332 x 2 = 664 ind.
332 x 3,25 = 1079 ind.
VALUTAZIONI:
La densità rilevata nel centro storico di Chiari in base al conteggio (620-792 individui/km2 ) si pone ad un livello che può superare quello indicato quale “valore soglia” dal Documento Tecnico n. 6 dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (Ballarini et al. 1989): densità pari o superiori a 300-400 individui/km2 indicano quasi sempre uno stress ambientale e richiedono quindi interventi limitativi. Occorre però considerare che il valore soglia sopra ricordato è molto prudenziale, e di norma viene superato in maniera più o meno evidente dalle situazioni reali che si riscontrano nelle città italiane. Nella città di Chiari non abbiamo rilevato aggregazioni e concentrazioni particolari di piccioni, tranne che sulla torre campanaria per quanto riguarda il centro. Va tenuta presente una certa mobilità dei gruppi di piccioni all’interno dell’area urbana, i quali si spostano tra le strade e piazze, anche in ragione della “comparsa” di fonti di alimentazione, rappresentate in particolare da alcuni cittadini zoofili che offrono volontariamente il cibo. L’esistenza di questi movimenti complica la realizzazione dei censimenti, anche se si deve notare che il nostro approccio ha esplorato l’area vasta in maniera completa e capillare. Occorre comunque considerare che tutte le popolazioni animali sono soggette a fluttuazioni, sia di tipo naturale che indotte dall’uomo.
CONFRONTI CON ALTRE CITTÀ:
La situazione di Chiari appare peraltro in sintonia con le densità riscontrate nei centri storici delle altre città italiane.
Ad esempio, a Milano la densità aumenta lungo un gradiente che va dalle zone rurali (434 ind./km2 ), alla periferia (601 ind./km2 ), al centro cittadino (2083 ind./km2 ), alla porzione più interna di esso (5117 ind./km2 ). Pertanto, la densità diminuisce man mano che ci allontaniamo dal centro storico. Nell’area urbana vivono 55.650 individui, e le aziende agricole ricevono visite da parte di altri 48.000 individui (Sacchi et al., 2002). In questo contesto i piccioni frequentano regolarmente tutte le piazze ed i parchi urbani, formando gruppi da 5-10 fino a diverse migliaia di individui (media 248 ind., range 3-8000 ind.). Quasi tutti i gruppi consistenti che risiedono nell’area urbana si sostengono grazie al cibo fornito regolarmente dai cittadini (sono state osservate persone che portano fino a 3-4 kg di granaglie al giorno), ed i colombi si alimentano anche di granaglie immagazzinate, presso supermarket e negozi, su alcuni alberi (bagolaro, olmo) e con semi di piante erbacee (Sacchi et al., 2002). Sempre a Milano è stata individuata una correlazione positiva tra il numero di piccioni e l’abbondanza di edifici costruiti prima del 1936, mentre non esiste una relazione statisticamente significativa se non si considera la data di costruzione. Pertanto, i risultati indicano che i piccioni selezionano attivamente gli edifici antichi (Sacchi et al., 2002). Ad Amsterdam sono state invece individuate correlazioni tra il numero medio di piccioni per ettaro con: densità della popolazione umana, numero di case, quantità annua di rifiuti organici per ettaro (Buijs e van Wijnen, 2001).
L’ AVIFAUNA DI VILLA MAZZOTTI:
Il parco di Villa Mazzotti, situato nella città di Chiari (provincia di Brescia) ha un’estensione di 87.000 m2 . Sono presenti alcuni edifici, zone a prato, aree con arbusti, zone alberate e due raccolte d’acqua, di cui una fontana circolare (con difficile accesso da parte degli uccelli) e una piccola vasca a sfioro. Vicino a quest’ultima è presente un’area interessante, sebbene attualmente in stato di abbandono, costituita da una vecchia serra e da un piccolo bosco con specie arbustive e conifere ornamentali. Il parco è costituito da una zona più formale -stile giardino all’italiana- e da una parte più simile ad un giardino all’inglese. All’interno dei prati sono state mantenute piccole “isole” di alberi ad alto fusto (prevalentemente conifere ornamentali) e arbusti di specie sia autoctone che esotiche. Nella parte retrostante la villa, verso la linea ferroviaria, soprattutto Intorno al muro perimetrale, gli arbusti e l’edera hanno coperto una superficie abbastanza importante e poco accessibile ai visitatori. Questa gestione non troppo rigorosa ha creato un ambiente diversificato e molto accogliente per l’avifauna selvatica, come dimostra l’alto numero di specie presenti e l’abbondanza di individui per alcune specie. Altro indicatore di un buono stato di salute dell’habitat è dimostrato dalla presenza di almeno due coppie di Picchio rosso maggiore Dendrocopos major e di due rapaci: Gufo comune Asio otus (notturno) e Gheppio Falco tinnunculus (diurno). Questi predatori, all’apice della catena alimentare, mostrano una notevole capacità di adattarsi a vivere in un parco cittadino.
SCOPI E METODI
Il monitoraggio si è svolto in due giornate: 12 febbraio e 26 febbraio 2017.
Il parco è stato indagato per intero, seguendo tutti i sentieri presenti. In entrambe le giornate sono stati presenti due rilevatori, per un totale di 4 persone. Lo scopo era quello di verificare la situazione dei piccioni di città ma anche del resto dell’avifauna.
RILIEVO DELLE SPECIE ORNITICHE
Osservazioni per la data del 26 febbraio: tutte le specie di passeriformi erano in canto, così come il Picchio rosso maggiore ed i columbiformi. Interessante notare il numero elevato di Merlo Turdus merula, chiaramente in migrazione, con 27 maschi e una sola femmina. Gli individui di Fiorrancino Regulus ignicapilla sono stati quasi sicuramente sottostimati, in quanto erano nascosti nel fitto fogliame dei cedri. Si suppone che per ogni cantore ci sia una coppia. Il Codibugnolo Aegithalos caudatus era già isolato e non a famiglie, come loro costume durante il periodo post-riproduttivo. Si stimano come minimo due coppie di Picchio rosso maggiore entro l’area del parco. I piccioni presenti sono scarsi e localizzati prevalentemente sull’edificio adibito a sede degli alpini. Sono state individuate tre sole zone con escrementi e un nido vicino alla villa, dove era presente un solo individuo in canto. È presente solo una rete di dissuasione su un edificio adiacente all’entrata del parco, vicino alla sede degli alpini.
Specie | 12 febbraio 2017 n° individui | 26 febbraio 2017 n° individui |
|
---|---|---|---|
1 | Gheppio | 1 | |
2 | Piccione di città | 11 + 16 fuori confini | 15 + 2 fuori confini |
3 | Colombaccio | 7 | 4 |
4 | Tortora dal collare | 18 | 14 |
5 | Gufo comune | - | 1 |
6 | Picchio rosso maggiore | 2 | 4 |
7 | Pettirosso | 7 | 1 |
8 | Codirosso spazzacamino | 1 | - |
9 | Merlo | 11 | 28 |
10 | Tordo bottaccio | 1 | - |
11 | Luì piccolo | 4 | 5 |
12 | Fiorrancino | 7 | 14 |
13 | Scricciolo | 1 | 1 |
14 | Codibugnolo | 7 | 3 |
15 | Cinciarella | 4 | 0 |
16 | Cinciallegra | 10 | 5 |
17 | Rampichino | 1 | - |
18 | Gazza | 4 | 2 |
19 | Cornacchia grigia | 3 | 4 |
20 | Storno | 3 | 7 |
21 | Passera d'Italia | 6 | - |
22 | Passera mattugia | - | Circa 50 |
23 | Fringuello | 8 | 10 |
24 | Verzellino | - | 7 |
25 | Verdone | 10 | 15 |
26 | Cardellino | - | 3 |
CONCLUSIONI
Con 26 specie di uccelli rilevati, possiamo ritenere che il parco della Villa Mazzotti di Chiari rappresenti un ottimo sito per la salvaguardia dell’avifauna selvatica della zona, e che potrebbe essere utile anche per organizzare delle visite didattiche di introduzione al birdwatching, sia per gli alunni delle scuole che per la cittadinanza. Il parco probabilmente crea un effetto “isola” con habitat a prati, boschetti e siepi, difficili da reperire nel territorio circostante, e quindi molto attrattivi per molte specie interessanti di uccelli. La presenza dei piccioni appare scarsa e non parrebbe creare particolari problemi.
Villa Mazzotti, il «paradiso» dei volatili
Riportiamo l’articolo di giornale pubblicato da BresciaOggi il 20/07/2017
Villa Mazzotti? Un paradiso per il birdwatching. La promozione della storica residenza è arrivata dalla Lipu, che è intervenuta a Chiari per un censimento dell’avifauna.
I risultati sono stati sorprendenti, al punto che la Lega italiana per la protezione uccelli ha definito il parco della villa «un ottimo sito per la salvaguardia selvatica della zona. Suggeriamo – hanno scritto gli esperti della Lipu – l’attivazione di visite didattiche per favorire la conoscenza delle specie presenti».
Ma perché in una città invasa da infrastrutture pesanti come Brebemi, Tav, chilometri di tangenziali si è preservato uno spazio naturalistico tanto importante? «La conformazione del parco, con la sua biodiversità di laberi e di fiori – spiega la Lipu – deve aver consentito ai volatili di trovare un’oasi ideale. Il parco ha in sostanza creato un effetto “isola“, con habitat a prati, boschetti, siepi, difficili da reperire nel territorio circostante, attrattivi per molte specie di uccelli».
Quante specie? Tante, anche poco comuni: colombaccio, tortora dal collare, gufo comune, picchio rosso maggiore, codirosso spazzacamino, tordo bottaccio, luì piccolo, fiorrancino, scricciolo, codibugnolo, cinciarella, cinciallegra, rampichino, gazza, passera mattugia, quest’ultima presente in 50 esemplari.
L’assessore all’ambiente Domenico Codoni raccoglie la proposta: «Faremo di tutto per preservare questa grande ricchezza faunistica». M.MA.